L’Elettricità Statica

In questo articolo scopriremo insieme tutti (o quasi) i segreti dell’elettricità statica! È un termine che si sente nominare abbastanza di frequente, anche se non sempre ne ricordiamo in dettaglio il significato: le nozioni imparate a scuola tendono a sbiadire nel corso degli anni, e se ti serve un piccolo ripasso sei nel posto giusto.

Perché prendersi la briga di saperne un po’ di più? È semplice: perché si tratta del nemico invisibile di tutti i componenti elettronici. Qualunque dispositivo elettronico, infatti, è molto sensibile alle cariche elettrostatiche e può, purtroppo, venirne danneggiato. Tuttavia è un fenomeno che non si vede con gli occhi, ed è per questo che viene scarsamente considerato – addirittura, a volte, anche da persone che operano nel settore dell’elettronica e dell’elettricità. Spesso i dispositivi vengono maneggiati senza le dovute attenzioni e magari trasportati o avvolti in materiali non idonei, come carta e plastica.

Anche se trascurato, è un fenomeno con il quale tutti siamo chiamati a fare i conti: a chiunque prima o poi è successo di avvertire una piccola scossa, magari scendendo dall’automobile oppure togliendosi un indumento prodotto con materiale sintetico. Potenzialmente, le scosse che prendono vita a contatto col corpo umano possono raggiungere anche livelli di tensione altissimi, di decine di migliaia di volt. Quello che avviene nel quotidiano, però, coinvolge energie minuscole.

Uno studio che parte da lontano

Questo fenomeno è stato osservato e descritto già dai tempi antichi. Gli antichi greci, ad esempio, avevano scoperto una proprietà particolare dell’ambra gialla: questa resina naturale, se strofinata con un panno, attirava a sé corpi leggeri come piume, pagliuzze e foglie secche. L’ambra gialla veniva chiamata in greco elektron, ed è per questo che oggi noi parliamo di elettricità. L’esperimento degli antichi greci può essere replicato in modo semplicissimo da tutti noi strofinando su di un maglione la cannuccia di una comune bic, la quale poi attirerà piccole particelle di polvere o di carta.

Che cos’è l’elettricità statica

Ma entriamo un po’ più a fondo nel mondo dell’elettricità statica. Cosa significa statico? Molto semplice: non in movimento. E’ quindi una carica elettrica che non si muove: si tratta dell’accumulo superficiale e localizzato di cariche elettriche su un corpo. Questo fenomeno, che è del tutto naturale, può avvenire sia in un materiale conduttore che in uno isolante.

Come si accumula? Generalmente tramite elettrizzazione per strofinio di materiali isolanti. La forza d’attrito “strappa” elettroni da uno dei due materiali, che si carica positivamente, e li fa finire sul secondo che quindi si carica negativamente. I materiali isolanti mantengono la carica localizzata, generando così un campo elettrico e di conseguenza un potenziale elettrostatico – che è il responsabile della scossa. In ogni caso, esiste anche l’elettrizzazione per contatto e per induzione.

Come viene prodotta l’elettricità statica

Si produce a causa di un trasferimento di elettroni dal corpo di un oggetto ad un altro, che generalmente vengono strofinati.
L’elettricità statica, che nel linguaggio tecnico viene denominata anche triboelettricità, si manifesta attraverso la scarica elettrostatica: un esempio molto comune è la piccola scossa di cui parlavamo all’inizio di questo articolo.

Come eliminare l’elettricità statica?

Essa può essere un fastidioso inconveniente che influisce sul nostro comfort quotidiano. Le fastidiose scosse elettriche, l’accumulo di polvere sugli oggetti e i rischi di danneggiare apparecchiature elettroniche sono solo alcuni dei problemi legati a questo fenomeno. Fortunatamente, esistono diverse strategie per eliminare o ridurre tale elettricità. Una delle soluzioni più semplici ed efficaci è aumentare l’umidità dell’ambiente. L’aria secca favorisce l’accumulo di elettricità statica, quindi l’utilizzo di umidificatori può aiutare a ridurre notevolmente questo problema. Mantenere un livello di umidità adeguato nell’aria può renderla meno intensa, contribuendo a prevenire le fastidiose scosse elettriche.

Un’altra strategia è quella di indossare abbigliamento in tessuti naturali come cotone o lino, poiché i tessuti sintetici tendono ad accumulare più elettricità statica. Inoltre, evitare di indossare calzature con suole in gomma o plastica può ridurre il rischio di scosse elettriche causate da essa che si è accumulata nel corpo. L’uso di additivi antistatici può essere un’opzione utile, soprattutto per i tessuti o le superfici più inclini a sviluppare cariche elettriche. Esistono prodotti antistatici sotto forma di spray o liquidi che possono essere applicati sugli oggetti o sugli indumenti per neutralizzare l’elettricità statica.

Inoltre, collegare gli oggetti e le attrezzature a terra è un modo efficace per eliminarla in modo sicuro. Un collegamento a terra fornisce una via di sfogo per l’elettricità accumulata, riducendo così il rischio di danni alle apparecchiature elettroniche o di scintille potenzialmente pericolose. Nell’ambiente domestico, è possibile posizionare tappetini antistatici o materassini conduttivi in aree ad alto accumulo di questa elettricità, come davanti a scrivanie o attorno a apparecchiature elettroniche. Questi materiali aiutano a dissiparla e riducono il rischio di danni agli elettrodomestici o alle apparecchiature sensibili.

Infine, evitare di sfregare oggetti o indumenti in modo brusco può contribuire a ridurre la formazione di cariche elettriche. Se necessario, è possibile utilizzare panni in microfibra o altri materiali che riducono l’attrito e, di conseguenza, l’accumulo di elettricità statica.